Final Fantasy Wiki
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Enkidu
FFXIV Enkidu
Kana エンキドゥ (Enkidu)
Razza Demone
Attacco firma Nessuno
Esordio Final Fantasy V

Enkidu è un personaggio e un boss ricorrente all'interno della serie di Final Fantasy.

Questo essere taciturno è spesso rappresentato con l'aspetto di un demone umanoide dalla pelle verde e dalle grandi ali piumate, ma ha avuto anche altri design molto differenti nel corso delle sue apparizioni.

Enkidu è il migliore e unico amico di Gilgamesh, e lo accompagna spesso durante i suoi viaggi, supportandolo sovente durante le battaglie. Gilgamesh si riferisce a lui chiamandolo "fedele compagno".

Comparse[]

Final Fantasy V[]

FFV Enkidu IOS
Articolo principale: Enkidu (Final Fantasy V)

Enkidu compare per la prima volta in questo capitolo, che è anche il gioco d'esordio dello stesso Gilgamesh. È chiamato al fianco del suo compare nella battaglia contro quest'ultimo sulla flotta di Xezat, ma una volta sconfitto non si ripresenta più.
In questo gioco, Enkidu è un esemplare di rapitore dalla pelle verde, con lunghi capelli rossi, grandi ali piumate e lunghi artigli adunchi. Un po' più forte dei suoi simili, in battaglia usa magie blu in maniera simile a Gilgamesh, e può rivelarsi piuttosto fastidioso quando usa Vento bianco. Se è sconfitto per primo durante la battaglia, Gilgamesh non se ne accorgerà finché non sarà messo in fuga anche lui.

Final Fantasy VI[]

FFVI Enkidu IOS

Enkidu compare a partire dall'edizione per Game Boy Advance del gioco, assieme a Gilgamesh. Sebbene non sia affrontabile nella battaglia contro il guerriero, quando questi si unisce al gruppo come esper, Enkidu apparirà come la versione migliore della sua invocazione.
L'aspetto di Enkidu in questo gioco è identico a quello di Final Fantasy V, ma in tutte le versioni del gioco è disegnato in modo leggermente diverso dalla sua controparte originale. Enkidu compare quando le tre spade di Gilgamesh si illuminano contemporaneamente durante l'invocazione, attaccando tutti i nemici con un vortice di vento: l'attacco ha potenza base 200, è impossibile da bloccare e causa danni a prescindere dalla difesa fisica e magica, che ammonteranno quasi sempre al massimo.

Final Fantasy IX[]

Nella versione originale del nono capitolo, se si svolge la missione secondaria riguardante l'Excalibur II, si può trovare una lettera di Enkidu indirizzata a un certo Gil, in cui afferma di aver trovato due spade e di aver preso quella con le incisioni, l'Excalipur: si tratta di un riferimento a Final Fantasy V, dove Gilgamesh trovava la spada fasulla Excalipur scambiandola per l'Excalibur.
Nella versione italiana del gioco, il contenuto della lettera è diverso perchè Final Fantasy V era all'epoca praticamente sconosciuto, e il team di traduzione non sapeva che si trattasse di una citazione a quel gioco. Il nome di Enkidu è stato sostituito con Arturo.

Final Fantasy XI[]

Enkidu compare in questo gioco come nemico comune. Si tratta di una specie di Golem, incontrabile nell'isola di Tu'Lia. Questa è l'unica comparsa dove Enkidu non è in alcun modo correlato a Gilgamesh.

Final Fantasy XII[]

Enkidu FFXII
Articolo principale: Enkidu (Final Fantasy XII)

Enkidu ricompare in questo gioco, nuovamente a fianco di Gilgamesh. Anche qui accompagna il suo compare nei suoi viaggi alla ricerca di spade rare, e lo affianca anche durante la battaglia con i protagonisti quando, insieme allo spadaccino, è registrato come super ricercato. È lui a chiamare Gilgamesh quando il gruppo viene a cercarlo e, durante la fallita entrata ad effetto dello spadaccino, rimane sorpreso quanto i protagonisti.
Questa incarnazione di Enkidu non è la stessa del gioco originale, come dimostra il suo design, ma presenta comunque riferimenti all'incarnazione originale: ha l'aspetto di un lupo dalla pelle verde, con due piccole corna sul muso, pelliccia marrone su schiena e coda, ali vestigiali piumate sotto le zampe davanti, e bracciali dorati. Ulteriore aggiunta è la mantellina rossa e dorata. In battaglia, Enkidu combatte come i normali lupi presenti nel gioco, ma occasionalmente usa un attacco speciale su ordine di Gilgamesh.

Final Fantasy XII: Revenant Wings[]

Articolo principale: Enkidu (Revenant Wings)

Anche in questo sequel Enkidu appare, con la differenza che ve n'è più di uno: gli Enkidu sono dei lupi verde chiaro che assistono Gilgamesh in battaglia.

Final Fantasy XIII-2[]

FFXIII2 Bashosen

Enkidu non compare direttamente in questo gioco, ma una diretta citazione a lui è presente nel boss opzionale DLC Gilgamesh: tra le sei armi dello spadaccino, è presente un ventaglio chiamato Bashosen, con cui Gilgamesh sferra attacchi di elemento Vento da distanza. Guardando con attenzione, si può notare che l'arma ha l'aspetto di Enkidu: sono facilmente distinguibili il torso verde, i capelli rossi e le corna, oltre alle ali piumate che disegnano la figura del ventaglio. L'arma, secondo quanto rivelato dalla guida Ultimania Omega del gioco, è stata fabbricata da Gilgamesh stesso quando gestiva il negozio di armi Gilgamesh S.p.A. a Cocoon, in ricordo del suo compagno perduto.

Final Fantasy XIV[]

FFXIV Minion Enkidu
Articolo principale: Enkidu (Final Fantasy XIV)

In questo capitolo online compaiono due creature chiamate Enkidu, ma entrambe sono legate a Gilgamesh e lo accompagnano nei suoi viaggi. La prima versione è stata introdotta, assieme a Gilgamesh stesso, a partire dalla patch 2.2 del gioco, ed è un semplice minion che lo spadaccino vagabondo si porta dietro: dopo lo scontro con lui sul ponte, Gilgamesh cerca di fuggire facendosi portare in volo da lui, ma cascano entrambi nel vuoto a causa della differenza di peso. Il secondo Enkidu appare a partire dalla patch 2.5, e affianca Gilgamesh nello scontro finale con il giocatore: questa versione di Enkidu sembra essere un primordiale, poiché è apparso a Gilgamesh in risposta alla sua determinata volontà di rivedere il suo amico perduto, ma a differenza degli altri primordiali è molto gentile e disponibile, e affronta il giocatore solo per affiancare il suo amico.
La prima versione di Enkidu non è ovviamente quello originale, ma si tratta di un semplice galletto che Gilgamesh ha ammaestrato e dipinto di verde. In combattimento, si limita a correre per il campo di battaglia, attaccando a beccate i giocatori trasformati in rane dalla magia di Gilgamesh. Il secondo Enkidu ha invece lo stesso aspetto dell'incarnazione originale, ma molto più dettagliato. In battaglia si comporta in modo simile al gioco originale, attaccando e supportando Gilgamesh con le magie blu.

Il minion Enkidu può essere ottenuto dal giocatore dopo l'ultima sconfitta di Gilgamesh.

Final Fantasy XV[]

Articolo principale: Enkidu (Final Fantasy XV)

Enkidu compare in questo gioco come boss da battere, affrontato come parte del DLC Episode Gladio. Va affrontato nella sala del giudizio durante la seconda fase del livello e, come tutti i boss principali, deve essere affrontato dal solo Gladio.
In questo gioco, Enkidu appare come un mostro simile a un grifone, con un corpo da leone e ali, testa e artigli di aquila, ma è anche parzialmente ricoperto da una bardatura metallica. In battaglia, combatte sferrando potenti attacchi fisici o sparando palle di fuoco dalla bocca, e può eseguire un attacco in picchiata che, se parato correttamente, permetterà a Gladio di salirgli in groppa e colpirlo ripetutamente alle spalle.

Final Fantasy Type-0[]

Articolo principale: Enkidu Uruk

Enkidu fa nuovamente la sua comparsa in questo gioco. Qui è un personaggio postumo, di cui si viene a conoscere la storia solo dopo aver completato il gioco una volta e aver eseguito la missione codice cremisi "La battaglia di Makina": Enkidu Uruk era un abitante della capitale dell'Alleanza di Lorica, amico fidato di Gilgamesh sin da quando erano giovani, e poi seguito divenuto suo consigliere quando Gilgamesh è diventato re. Enkidu rischiò di essere esiliato quando sua figlia rimase incinta da una relazione con un uomo del Dominio di Rubrum, ma Gilgamesh gli permise di restare. Enkidu morì qualche anno prima degli eventi del gioco, ucciso mentre cercava di proteggere Gilgamesh durante un colpo di stato, all'età di 58 anni. Il nipote nato dalla figlia è il cadetto Ryid Uruk. A giudicare dalla sua storia, se Type-0 è il primo capitolo della storia di Gilgamesh, questo personaggio sarebbe l'Enkidu originale con cui Gilgamesh è cresciuto: dopo essere finito nel Nulla, Gilgamesh avrebbe quindi iniziato a cercare un "fedele compagno" da chiamare Enkidu in ogni mondo in cui andasse, in ricordo di lui.
Questa incarnazione di Enkidu è la prima ad essere un vero essere umano: alto ben 2,40 m, indossa una normale armatura da soldato loricano, fatta di quelle che sembrano essere scaglie grezze, e un ampio mantello.

Theatrythm Final Fantasy[]

Enkidu Theatrythm
Fedele compagno di Gilgamesh, Enkidu arriva spesso in aiuto del suo padrone, offrendo supporto o cure, anche attraverso le dimensioni. Il suo aspetto sarà cambiato ma, uomo o cane che sia, la sua lealtà non vacilla.
—Descrizione

Enkidu appare come nemico durante i livelli battaglia di questo spin-off musicale.

Theatrhythm Final Fantasy Curtain Call[]

Enkidu ricompare con le stesse caratteristiche che possedeva nel precedente titolo.

Etimologia[]

Enkidu, come lo stesso Gilgamesh, è un personaggio presente nel poema epico L'epopea di Gilgamesh: Enkidu era un uomo bestia, creato dagli dei in risposta all'arroganza del re Gilgamesh. Inizialmente più animale che uomo, si avvicinò alla civiltà dopo che Gilgamesh ebbe inviato da lui Shamhat, la sacerdotessa di Ishtar, che lo iniziò al sesso. In seguito, Enkidu sfidò Gilgamesh a duello, ma tra i due non vi fu vincitore perché il guerriero decise di servire il sovrano. A fianco di Gilgamesh, Enkidu visse numerose avventure finchè, dopo la sconfitta di Humbaba e del toro celeste, gli dei posero fine alla sua vita colpendolo con una malattia incurabile. Enkidu maledisse Shamhat per averlo reso un uomo, ma poi le rese grazie perché senza di lei non avrebbe mai conosciuto Gilgamesh. Gilgamesh cercò di ottenere l'immortalità per non fare la fine dell'amico, ma alla fine si arrese al suo fato, e fu infine felice di riunirsi al suo amico nell'aldilà.

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