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FFVIIR Unione

Cloni di Sephiroth nel labirinto di vortici

Abbiamo finalmente rilasciato dei campioni in città. Camminano ovunque, ma non sembra che vogliano andarsene. Inoltre, due di essi sono ancora dentro le loro capsule. Ancora una volta non mi è stato spiegato perché. Forse la procedura è fallita? No, impossibile! Gli esperimenti del professor Hojo non falliscono mai!
—Diario del ricercatore - 4, Crisis Core -Final Fantasy- Reunion

I cloni di Sephiroth sono un gruppo di personaggi apparsi in Final Fantasy VII. Sono anche conosciuti con il termine più colloquiale di mantelli neri, in riferimento ai manti con cui sono coperti.

Si tratta dei malaugurati soggetti degli esperimenti di una nuova fase del progetto Jenova. Sono stati creati dal professor Hojo, che ha iniettato nel loro sangue le cellule della forma di vita Jenova unite al materiale genetico del SOLDIER leggendario Sephiroth, nel tentativo di ricreare il suo progetto più riuscito e nel contempo provare la veridicità della sua teoria dell'Unione.
Nel gioco originale era implicito che il progetto interessasse solo il villaggio di Nibelheim, ma i titoli della Compilation di Final Fantasy VII e soprattutto del Progetto Final Fantasy VII Remake rivelano che in realtà è molto più esteso.

Il termine "clone", tecnicamente scorretto, è usato solo nelle traduzioni del gioco: la parola originale giapponese è "copia".

Storia[]

Orphan (crisi)Pericolo Spoiler: Seguono dettagli su trama e/o finale. (Salta sezione)

I cloni di Sephiroth erano ciò che restava dei pochi superstiti del tristemente noto incidente di Nibelheim, dove il leggendario SOLDIER diede alle fiamme il villaggio di Nibelheim in seguito a un attacco di follia omicida. Mentre alcuni degli abitanti del villaggio riuscirono a fuggire grazie all'intervento di Zangan, gli sfortunati che erano rimasti indietro furono catturati dai soldati della Shinra, che li consegnarono al professor Hojo.
I soggetti dell'esperimento del folle scienziato furono portati all'interno del laboratorio nei sotterranei della residenza Shinra, dove furono sottoposti a un'iniezione di cellule di Jenova e campioni di DNA di Sephiroth, e poi furono esposti a una grande quantità di energia mako, in modo quasi identico al metodo di creazione dei membri di SOLDIER. Traumatizzati dall'esperienza e stremati nel fisico, i soggetti non riuscirono a mantenere le loro personalità e identità, trasformandosi presto in gusci vuoti. Poiché Jenova stessa era stata contaminata dalla volontà di Sephiroth, i soggetti iniziarono ad avere visioni del SOLDIER leggendario, arrivando a venerarlo ciecamente come fosse un dio.

Ai soggetti che avevano perso la loro mente in seguito all'esperimento fu tatuato un numero sul corpo, mentre coloro che non reagivano come Hojo aveva previsto furono lasciati a morire. Tra i soggetti c'erano anche Cloud Strife, un soldato dell'esercito Shinra, e Zack Fair, un SOLDIER. Zack non ebbe alcuna reazione alle cellule di Jenova, dal momento che ne aveva già in corpo grazie al processo di perfezionamento, mentre Cloud fu liberato dalla vasca di mako dallo stesso Zack: cosa sarebbe successo se non fosse stato salvato è dibattibile, ma al loro successivo incontro, Hojo avrebbe identificato Cloud come un "fallimento".
Gli esperimenti riusciti furono rimessi in libertà in modo da dare inizio all'Unione: Hojo fece spostare Jenova nel palazzo Shinra, e pronosticò che i soggetti avrebbero presto raggiunto la città di Midgar per ricongiungersi con il corpo principale. Le cose, però, non andarono come previsto: solo uno dei soggetti arrivò a Midgar, dove fu trovato delirante nei bassifondi del settore 5 e portato al sicuro in una casa di cura. Gli altri cloni iniziarono a vagare per Nibelheim, mentre il villaggio era stato ricostruito e ripopolato con attori pagati dalla Shinra per coprire l'incidente.

Continuità originale[]

Quando l'Unione ebbe inizio, un altro clone, il numero #1, si mise in movimento alla disperata ricerca di qualcosa. Il suo vagare lo portò fino al Gold Saucer, dove chiese al proprietario se sapesse qualcosa di una misteriosa materia nera. Nel frattempo, contrariamente alla previsione di Hojo, fu Jenova stessa a mettersi in movimento, fuggendo dalla sua capsula di contenimento e prendendo la forma di Sephiroth: il SOLDIER aveva probabilmente preso il controllo della creatura grazie alla sua volontà più forte. Jenova diede anche a Cloud, che si trovava anch'egli a Midgar, la possibilità di seguire il resto dei cloni verso l'Unione, e durante il suo viaggio il ragazzo cominciò ad avere visioni progressivamente più nitide di Sephiroth, e si determinò a raggiungerlo, sia per vendicare il suo villaggio, sia per l'inconscio desiderio di prender parte all'Unione.
FFVII Mantello nero a Nibelheim

Cloud incontra un clone di Sephiroth a Nibelheim

I cloni di Sephiroth viaggiarono assieme a Jenova alla ricerca della materia nera e di Sephiroth, e il loro viaggio li portò fino al cratere nord, dove i resti del SOLDIER leggendario riposavano cristallizzati nella mako. Qui, Jenova prese nuovamente la forma fisica di Sephiroth e sterminò uno per uno tutti i cloni, prima di essere attaccata da Cloud e dal gruppo di Avalanche. La sconfitta del frammento di Jenova permise al gruppo di tornare in possesso della materia nera.

Con Cloud come unico clone sopravvissuto, Sephiroth decise di affrontarlo di persona... nella sua mente. Attraverso una rievocazione dell'incidente di Nibelheim, Sephiroth rivelò al giovane la falsità dei suoi ricordi riguardo quell'evento, che egli sembrava ricordare perfettamente come fosse successo il giorno prima. Questa rivelazione ferì Cloud tanto in profondità da privarlo della sua forza di volontà e renderlo un completo burattino nelle mani di Sephiroth. Cloud consegnò quindi a Sephiroth la materia nera, provocando il suo risveglio e l'invocazione della magia Meteora.
Dopo il risveglio di Sephiroth, Cloud cadde nel flusso vitale e fu recuperato solo qualche giorno più tardi: purtroppo, la forte intossicazione da mako e il trauma per aver scoperto la verità su se stesso lo avevano ridotto a uno stato vegetativo. Grazie all'aiuto della sua amica Tifa, il ragazzo riuscì a riprendersi e a ritornare alla sua umanità. Dopo la battaglia finale contro Sephiroth, il SOLDIER tentò un'ultima volta di prendere il controllo della mente del ragazzo, ma questa volta fu facilmente sconfitto dalla sua forza di volontà. Senza più nessuno che controllava la sua mente, anche l'ultimo dei cloni di Sephiroth cessò di esistere, questa volta senza morire.

Mentre l'Unione era ancora in corso, qualcun altro si era messo all'inseguimento dei cloni di Sephiroth: era Annette Townshend, un'impiegata della Shinra che aveva il compito di monitorare la ricostruzione e il ripopolamento di Nibelheim, e che aveva seguito gli individui incappucciati quando avevano iniziato a spostarsi verso nord. Dopo averli rintracciati a Loggia Gelata, li seguì di nuovo, ma quando finalmente riuscì a raggiungerli, trovò solo cadaveri. La donna identificò tutti i soggetti che riuscì a riconoscere, ma ben presto morì anche lei per il freddo. Quando fu ritrovata due anni dopo, Annette aveva con sé un frammento raggrinzito di Jenova, avvolto in un fazzoletto.

Continuità Remake[]

Mentre attendeva che il processo di Unione avesse inizio, Hojo iniziò a fare altri studi ed esperimenti con le cellule di Jenova nella nuova struttura che aveva costruito per ampliare il suo laboratorio, il DRUM. Per meglio monitorare il processo, iniettò le cellule inerti anche in persone vittime di intossicazione da mako, impiegati della Shinra, membri di SOLDIER o anche solo sfortunati abitanti dei bassifondi di Midgar.
FFVIIR Clone 11 e Yuffie

Yuffie Kisaragi incontra 11 nei bassifondi del settore 7

Ben presto, come per le strade di Nibelheim, anche le zone più esterne dei bassifondi si riempirono di uomini e donne coperti da cappucci neri, che giravano in tondo mormorando frasi senza senso: uno di essi, di nome Marcat, fu accolto al condominio Mirastelle, nei bassifondi del settore 7. Quando Cloud arrivò a Midgar, ebbe incontri ravvicinati con Marcat e un altro clone, che gli apparvero con l'aspetto di Sephiroth quando reagirono alla sua presenza.

La notte in cui l'Unione ebbe inizio, il dirigente Shinra Palmer affermò spaventato di aver visto Sephiroth, vivo e vegeto, passargli davanti mentre camminava verso la sala riunioni. Il cosiddetto Sephiroth apparve a Cloud e i suoi amici all'interno del DRUM, dove li fece precipitare in fondo all'enorme laboratorio, per poi distruggere la capsula che conteneva Jenova e uscire dalla struttura con il suo corpo fra le braccia, il tutto sotto lo sguardo attento e incuriosito di Hojo.
FFVIIR Clone 2 e Jenova

2 porta via il corpo di Jenova

Cloud seguì la scia di sangue lasciata da Jenova fino all'ultimo piano del palazzo Shinra, dove Sephiroth apparve per uccidere il Presidente Shinra e usò il potere di Jenova per trasformarsi in un'orrida creatura. Quando Cloud e i suoi amici sconfissero la bestia, quello che sembrava Sephiroth si rivelò essere Marcat, che collassò e scomparve in una nube di fumo. Non visto, l'altro figuro incontrato da Cloud prese i resti di Jenova e li portò sulla cima dell'edificio, da cui si gettò assieme ad essi prima che Cloud potesse raggiungerlo.

Gli spoiler finiscono qui.

Profilo[]

FFVIIR Marcat

I cloni di Sephiroth hanno quasi tutti lo stesso aspetto: appaiono come persone completamente avvolte in un mantello nero con cappuccio. Il modello usato nell'originale Final Fantasy VII è lo stesso per tutti loro, ma l'altezza tende a variare, suggerendo che alcuni di essi siano bambini. Ciascun clone ha un numero tatuato da qualche parte sul corpo, che non è visibile sul modello, ma viene rivelato se si interagisce con loro.
In Final Fantasy VII Remake, i cloni sono sempre avvolti in un cappuccio nero, ma esso appare ora stratificato e stracciato, con un simbolo stilizzato vagamente simile a un angelo tracciato sulla schiena con pittura bianca, e uno strappo sulla spalla sinistra che rivela il numero tatuato. Grazie alla grafica più dettagliata, è anche possibile vedere che aspetto hanno sotto il cappuccio: i più appaiono come uomini dal volto pallido ed emaciato. Final Fantasy VII Rebirth rivela inoltre che solo alcuni cloni hanno un numero, mentre la maggior parte non ce l'ha, a indicare che potrebbero essere soggetti scartati oppure creati attraverso un processo diverso. Nello stesso gioco, un clone in particolare porta la sigla SC a fianco del proprio numero, che potrebbe stare per "Sephiroth Clone".

I cloni di Sephiroth mostrano sintomi simili a quelli dell'avvelenamento da mako, si spostano lentamente con andatura ondeggiante e faticano a parlare: chiunque non sia al corrente delle loro reali condizioni specula che siano affetti da intossicazione da mako, e che siano candidati SOLDIER che non hanno passato il test di ammissione, oppure ex SOLDIER che hanno interrotto il trattamento. Caratteristica comune a tutti loro è ciò che dicono quando parlano, biascicando frasi su Sephiroth e sull'Unione. Sembrano esistere cloni più stabili, come quello arrivato al Gold Saucer, nel quale Dyo afferma di non aver notato nulla di strano.
I cloni di Sephiroth sono diversi dai cloni di Genesis e Angeal apparsi in Crisis Core -Final Fantasy VII-: non si tratta di copie genetiche, poiché il genoma di Sephiroth non può essere riprodotto, ma solo di individui collegati mentalmente con lui e sensibili al suo controllo. Sono tuttavia soggetti a un simile processo di decadimento, che rende i loro capelli grigi e la pelle pallida.
In Final Fantasy VII Remake, i cloni possono assumere l'aspetto del vero Sephiroth quando quest'ultimo li controlla direttamente, e accedono a una minima porzione dei suoi poteri. In Final Fantasy VII Rebirth è inoltre mostrato che i cloni sono estremamente difficili da uccidere, essendo essenzialmente zombie mossi da una volontà esterna, e attraverso il processo di unione possono anche unirsi ad altri mostri infusi con cellule di Jenova, o anche con frammenti Jenova stessa, creando mostri orribili.

In Final Fantasy VII: Advent Children, le persone infettate dal geostigma si comportano in modo molto simile ai cloni di Sephiroth: il geostigma è una sorta di reazione allergica alle cellule di Jenova presenti nel proprio corpo, e i bambini che ne sono affetti, più resistenti rispetto agli adulti, sono rapiti dalle ombre di Sephiroth per dare inizio a una seconda Unione. Quando essi bevono l'acqua contaminata nella capitale dimenticata, diventano sostanzialmente dei cloni di Sephiroth a tutti gli effetti, perdendo la propria identità e coscienza di sé.

Lista dei cloni di Sephiroth[]

Orphan (crisi)Pericolo Spoiler: Seguono dettagli su trama e/o finale. (Salta sezione)

Quella che segue è una lista di tutti i cloni di Sephiroth coinvolti in eventi particolari nei titoli della Compilation di Final Fantasy VII.

  • 1 - Un giovane della stessa età di Cloud. Ha viaggiato da Corel nord al Gold Saucer per chiedere a Dyo della materia nera. Ha il tatuaggio sul palmo della mano.
  • 2 - L'uomo affetto da intossicazione da mako nei bassifondi del settore 5. Dopo aver recuperato la chiave del settore 5 a Borgo Osso, è rivelato che se n'è andato "blaterando qualcosa su una certa unione". In Final Fantasy VII Remake, indossa un cappuccio come gli altri cloni, è rivelato essere un ex SOLDIER ed è quello che porta il corpo di Jenova via dal palazzo Shinra.
  • 6 - un uomo incontrato nella locanda di Nibelheim. In Final Fantasy VII Rebirth è rivelato essere Broden, locandiere di Kalm ed ex SOLDIER, che soccombe al decadimento e raggiunge Nibelheim con altri cloni durante la storia.
  • 9 - Un uomo partito in cerca della materia nera. È incontrato mentre esce dal tempio degli Antichi e muore poco dopo. Ha il tatuaggio dietro il collo.
  • Cloud Strife - Il personaggio principale di Final Fantasy VII. Inizialmente entrato in stato vegetativo e considerato un fallimento, si è poi risvegliato ed è stato occasionalmente sotto il controllo di Sephiroth. Non è stato numerato.
  • Zack Fair - Il personaggio principale di Crisis Core -Final Fantasy VII-. Non ha avuto alcuna reazione alle cellule di Jenova, quindi è stato considerato un fallimento. Non è stato numerato.
  • Lilisa Meg - Un clone che appare nella storia breve Final Fantasy VII Remake: Picturing the Past. Era un membro di una squadra della Shinra incaricata di scoprire se i disegni fatti da Aerith quando era piccola portassero a giacimenti di mako. Porta il tatuaggio numero 24.
  • Glen Reiner - Un clone che appare in Final Fantasy VII Remake: Picturing the Past. Un altro membro della squadra incaricata di trovare corrispondenze reali nei disegni di Aerith.
  • Geddie Bach - Un clone che appare in Final Fantasy VII Remake: Picturing the Past. Un medico della Shinra che aveva cercato di fermare gli esperimenti di Hojo sulla madre di Aerith.
  • Marcat - Un clone apparso in Final Fantasy VII Remake, vive nel terzo appartamento del condominio di Marle, di fianco a Cloud. Appare più volte con l'aspetto di Sephiroth e affronta il gruppo come Jenova Pulse. Porta il numero 49.
  • Rosche - un SOLDIER apparso in Final Fantasy VII Remake, nel seguito è infuso con cellule di Jenova con la promessa di diventare più forte, ma cede al decadimento dopo un combattimento contro Cloud e diventa anche lui un mantello nero. Porta il tatuaggio SC4.
  • Dale - un mantello nero incontrato a casa di Tifa a Nibelheim, sembra essere ossessionato dal gioco di Regina rossa, ed è in cerca di uno sfidante.

Altri cloni[]

FFVII Overworld Clone

A Nibelheim è possibile interagire con un totale di nove figure incappucciate: cinque di esse sono identificate con i numeri 4, 5, 6, 11 e 12, mentre le altre non hanno identificativi ufficiali, ma è supponibile che si tratti dei cloni numero 3, 7, 8 e 10.
Quando il gruppo arriva al labirinto di vortici, possono essere incontrate un totale di diciassette figure incappucciate, che ipoteticamente includono anche gli undici cloni ancora in vita durante la storia, ovvero i nove di Nibelheim, quello nel settore 5 e quello incontrato da Dyo.

Un'altra figura con il cappuccio nero incontrata in Final Fantasy VII è il proprietario del negozio di armi di Junon alta, un ex-SOLDIER che inizia a indossare il mantello dopo gli eventi del cratere nord. Parlandogli, questi affermerà di aver sentito in qualche modo il bisogno di indossarlo, implicando il collegamento tra il processo di creazione dei cloni di Sephiroth e quello dei SOLDIER. Final Fantasy VII Rebirth, il negoziante di oggetti della città tossisce frequentemente, a indicare che potrebbe essere stato sottoposto al processo.

Nel romanzo Final Fantasy VII The Kids Are Alright: A Turks Side Story, è rivelato il nome di otto dei nove cloni stanziati a Nibelheim, cinque maschi e tre femmine, ma non il numero a cui corrispondono. I primi cinque cloni elencati sotto sono stati ritrovati, mentre gli ultimi tre sono dispersi:

  • Kaitlin Stark
  • Edmund Stark
  • Trevor Schoen
  • Ezra Monte
  • Ian Meadows
  • Rick Fergus
  • Lisa Tutti
  • Senna York

Nel progetto Remake, alcuni cloni sono stati spostati dalla loro posizione originale: il numero 11, originariamente stanziato a Nibelheim, può ora essere incontrato nella periferia del settore 7 durante l'episodio DLC "INTERmission", assieme ai nuovi cloni numero 16 e 20, mentre il numero 6, originariamente trovato nella locanda di Nibelheim, è ora rivelato essere Broden, migrato a Nibelheim da Kalm dopo aver perso la propria coscienza di sé in Final Fantasy VII Rebirth.

Gli spoiler finiscono qui.

Gameplay[]

Final Fantasy VII[]

Diversi cloni di Sephiroth appaiono in zone specifiche del gioco: il primo, #2, può essere incontrato nei bassifondi del settore 5, ed è la fonte della famosa frase "This guy are sick", detta da Aerith parlando di lui. Altri undici cloni appaiono a Nibelheim, ma nessuno di essi ha battute di dialogo degne di nota, a parte qualche indizio criptico riguardante la residenza Shinra. Il clone #9 appare successivamente all'ingresso del tempio degli Antichi, in cui consegna al giocatore la pietrachiave prima di morire. Un gran numero di cloni appare infine al labirinto di vortici.

Curiosamente, se il giocatore torna a Nibelheim dopo aver incontrato i cloni al labirinto di vortici, tutte le figure incappucciate possono essere viste ancora nel villaggio. Si tratta probabilmente di una svista, poiché scompaiono dopo che Meteora viene invocata.

Final Fantasy VII Remake[]

I cloni di Sephiroth, identificati semplicemente come "uomini dal mantello nero", sono personaggi secondari che appaiono in alcune occasioni: il numero 49, alias Marcat, è incontrato quando Cloud passa la prima notte nei bassifondi del settore 7 nel capitolo 03, mentre il numero 2 è incontrato dopo aver salvato i bambini nei bassifondi del settore 5 nel capitolo 08. Entrambi riappaiono nel capitolo 17, in cui Marcat è affrontato nella forma di Jenova Pulse e 2 fugge dal palazzo Shinra con il corpo di Jenova.
Nell'episodio "INTERmission", Yuffie incontra altri tre cloni nei bassifondi del settore 7: il numero 11 girovaga per un magazzino abbandonato, il numero 20 deve essere salvato da due lupi randagi in un'area aperta, e il numero 16 gira nei pressi dell'area abitata e menziona il nome di Jenova quando Yuffie gli passa accanto. Nell'area abitata è inoltre possibile incontrare Marcat.

Final Fantasy VII Rebirth[]

I cloni di Sephiroth, chiamati anche mantelli neri, sono personaggi che appaiono nel corso del gioco. La loro presenza è molto più ricorrente rispetto al gioco originale, ed è possibile incontrarne in gran numero in varie location, mentre procedono lentamente verso la loro destinazione. Alcuni di essi sono attaccati da mostri lungo la strada, incluso un condor che ne afferra uno nell'area di Junon, ma neanche la morte sembra essere in grado di fermarli. Per la prima volta, è inoltre possibile affrontarne alcuni in combattimento, fusi con mostri infusi di cellule di Jenova che generano mostri come il necrotico.

La ricerca del vestigio della regione di Nibel è incentrata sul seguire un gruppo di mantelli neri che sembrano interessati all'energia emessa dalla reliquia.

Dietro le quinte[]

Nelle prime versioni della trama di Final Fantasy VII, i cloni di Sephiroth non erano persone, bensì frammenti del corpo di Jenova che fluttuavano in aria coperti dal cappuccio. Alcuni di essi sarebbero stati affrontati come boss in alcuni momenti della trama, e l'ultimo di essi, probabilmente Jenova∙DEATH o Jenova∙SYNTHESIS, sarebbe stato il cuore di Jenova. In seguito si decise di rendere i cloni e Jenova due entità separate, e nel gioco effettivo frammenti di Jenova prendono le sembianze di Sephiroth stesso prima di affrontare i protagonisti.
Questo concept è parzialmente ripreso in Final Fantasy VII Remake: i cloni e Jenova sono sempre separati, ma la forma boss di Jenova affrontata durante la trama trae il proprio potere da Marcat, uno dei cloni, e quando è sconfitta Marcat si dissolve in fumo violaceo.

Mentre nell'originale Final Fantasy VII era implicito che alcuni dei cloni presenti a Nibelheim fossero bambini, nel progetto Final Fantasy VII Remake sono tutti inequivocabilmente adulti, probabilmente a causa delle severe restrizioni del rating del gioco.

Numeri[]

Dopo la rivelazione dei natura dei cloni di Sephiroth, Red XIII teme di essere anch'egli uno di loro, visto il numero affibbiatogli da Hojo tatuato sul suo corpo. In realtà, come conferma la guida Final Fantasy VII Ultimania Omega, era stato catturato da Hojo tre anni dopo l'esperimento, e il numero era riferito a un altro esperimento mai specificato. Inoltre, il suo tatuaggio è il numero XIII nella trascrizione romana, mentre quelli dei cloni di Sephiroth usano le cifre arabe.

Nell'originale Final Fantasy VII non erano rivelati numeri più alti del 12, sebbene i cloni incontrati fossero almeno 17. In Final Fantasy VII Remake, tuttavia, il numero effettivo dei soggetti è rivelato essere molto più alto, e arriva a contarne almeno 49, che diventano 86 nel seguito. Il numero 49 può avere molteplici significati: oltre ad essere il numero 7 elevato al quadrato, in una delle tante allusioni al numero presenti nel gioco, è anche composto da due cifre considerate sfortunate da molte culture asiatiche, con il numero 4 che è pronunciato come la parola shi (morte) e il numero 9 che suona come ku (sofferenza). Può anche essere riferito al concetto buddhista del bardo, ovvero il periodo tra la morte e la reincarnazione, che secondo alcune interpretazioni dura fino a sette settimane, ovvero 49 giorni.

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