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Ho ucciso centinaia di uomini. Non sarete certo voi a fermarmi!
—Beatrix

Beatrix è un antagonista secondario e un personaggio temporaneamente giocabile di Final Fantasy IX.

Bellissima e letale shogun dell'esercito di Alexandria, è ciecamente fedele alla regina Brahne, ma non apprezza che la sua armata sia affiancata dall'esercito di maghi neri creati da Kuja. Inizialmente fredda e spietata, non guarda in faccia a nessuno e non si ferma davanti a nulla pur di portare a termine il suo incarico, ma quando scopre quali sono i veri piani della regina inizia a dubitare del suo ruolo. La sua storia è legata a doppio filo a uno dei protagonisti del gioco, Adalberto Steiner, di cui può essere considerata la rivale e una sorta di opposto polare, e con cui ha in comune il suo voto di proteggere con la vita il regno e la principessa Garnet.

Ispirata fortemente al personaggio di Leo Cristophe di Final Fantasy VI, Beatrix è uno dei personaggi femminili più popolari della saga di Final Fantasy, anche grazie a un brano musicale a lei dedicato e alla storia personale che sviluppa dopo un certo punto del gioco. Di recente è anche apparsa in alcuni titoli spin-off.

Storia[]

Orphan (crisi)Pericolo Spoiler: Seguono dettagli su trama e/o finale. (Salta sezione)

La fredda shogun[]

Beatrix entrò nell'armata femminile di Alexandria quando era molto giovane, e fu da subito notata per le sue innate doti di spadaccina, cosa che le permise di scalare facilmente i ranghi dell'esercito e di guadagnarsi il favore della regina Brahne, che infine la promosse a sua guardia personale con il prestigioso titolo di shogun.
Assieme a lei, in alto nella gerarchia, c'era Adalberto Steiner, cinque anni più vecchio di lei e capitano dell'unica divisione maschile dell'esercito di Alexandria, i cavalieri Plutò. Tra i due non correva buon sangue: a diciassette anni, Beatrix aveva perso contro di lui in un duello, e ciò aveva aumentato considerevolmente la sua determinazione a eccellere in qualunque cosa, lasciandolo facilmente indietro. Beatrix era anche molto più paziente di Steiner, e si premurava di riferire personalmente ogni notizia importante alla regina, risultando una figura autorevole e affidabile.

Il giorno del sedicesimo compleanno della principessa Garnet, fu invitata ad Alexandria la famosa compagnia teatrale Tantarus per mettere in scena l'opera "Sarò il tuo passerotto". Beatrix e Steiner presenziarono a fianco della regina Brahne e alla principessa sulla tribuna d'onore, ma nessuno dei due sapeva che dietro la compagnia teatrale si nascondevano dei banditi intenzionati a rapire la principessa.

Guerra a Burmesia[]

Mentre la regina si stava chiedendo dove fosse andata sua figlia per metterci tanto tempo a tornare sulla tribuna, le sue spie Zon e Son si precipitarono verso di lei per comunicarle una notizia. Steiner non voleva che la regina fosse disturbata, ma Beatrix ascoltò cosa avevano da dire, e decise che era decisamente una buona idea informare la sovrana: la principessa Garnet era fuggita dalle sue stanze portando con sè il gioiello ancestrale, la pietra tramandata dai sovrani di Alexandria per generazioni. Brahne ordinò a Beatrix e Steiner di cercare la giovane e riportarla a palazzo: la shogun e le sue soldatesse cercarono fuori dal castello, mentre Steiner e i suoi soldati cercarono all'interno.
Ironicamente, fu proprio Steiner a trovare la giovane principessa, inseguita da un ladro di nome Gidan, e la seguì fin dentro lo scenalante dei Tantarus, mandando nei pasticci il finale della rappresentazione e rischiando anche di morire quando la regina, infuriata, sparò un piros da guerra contro l'idrovolante.

Con Garnet e il gioiello ancestrale fuori mano, Brahne decise di inviare Zon e Son a cercarla, e assoldò dei cacciatori di taglie per aiutarli. Nel frattempo, la sovrana decise di mettere in pratica un piano d'emergenza, e ordinò a Beatrix di preparare le sue truppe per un'immediata invasione: gli altri due gioielli ancestrali, l'artiglio di drago custodito a Lindblum e la stella del deserto custodita a Cleyra, dovevano essere recuperati e ricongiunti con il ciondolo d'argento.
Poiché entrambi i regni erano troppo ben difesi, la regina decise di invadere per prima cosa il regno di Burmesia, confinante con Cleyra: sarebbe stato un perfetto terreno di collaudo per le nuove armi dell'esercito di Alexandria, gli automi chiamati maghi neri. Beatrix fu dunque incaricata, assieme a Zon e Son, di guidare la truppa di maghi neri verso il regno dei topi, e mentre attraversavano la grotta di Ghizamaluk, anche la shogun poté rendersi conto di quanto quei burattini senz'anima potessero essere forti. Grazie all'enorme potere magico dei maghi neri, il regno di Burmesia fu messo in ginocchio in poche ore, e Beatrix non ebbe nemmeno bisogno di sguainare la spada una volta.

Arrivata al palazzo reale di Burmesia, Beatrix cercò di scovare il re, ma sembrava essersi dileguato: ordinò quindi a Zon e Son di cercarlo e ucciderlo, o i burmesiani avrebbero potuto risollevarsi e tentare un contrattacco. Brahne raggiunse la shogun poco dopo la conquista del palazzo, e le due furono poi raggiunte da un uomo dai capelli d'argento: era Kuja, un eccentrico aristocratico di Toleno e il più fidato alleato di Brahne. Questi rivelò che il re di Burmesia non si trovava più nel suo regno, ma si era rifugiato assieme alla maggior parte dei superstiti nel vicino regno di Cleyra, fuggendo con la coda tra le gambe come il topo che era.
Beatrix conosceva la storia di Cleyra, e sapeva anche che l'enorme albero su cui era costruita poteva essere una fortezza per i suoi abitanti, ma anche una trappola: la parte difficile in un'ipotetica invasione era riuscire a oltrepassare la perenne tempesta di sabbia che da tempo immemore avvolgeva la città, ma una volta superata quella massacrare l'intero popolo sarebbe stato semplicissimo. Kuja chiese comunque alla shogun di affiancare le sue truppe ai maghi neri, in caso la resistenza dei cleyrani fosse più agguerrita del previsto.

Improvvisamente, una guardia di Burmesia superstite si lanciò contro Beatrix per affrontarla ma, quando la shogun rivelò all'uomo chi aveva davanti, questi esitò. Beatrix stava giusto per porre fine alle sofferenze del poveretto, quando sopraggiunsero due ospiti inattesi: Gidan Tribal, un membro della compagnia Tantarus, Freija Crescent, una draghiera burmesiana, e Vivi Orunitia, un piccolo mago nero, giunti nel regno per prestare soccorso. La shogun estrasse la sua fidata spada e mise in guardia i suoi malaugurati avversari: centinaia di uomini prima di loro erano caduti sotto la sua spada, questa volta non sarebbe stato diverso.
Nonostante le loro abilità in combattimento, Gidan e Freija furono sconfitti da Beatrix quasi senza sforzo e, per aggiungere al danno la beffa, la shogun non si prese nemmeno il disturbo di ucciderli. Ora potevano iniziare i preparativi per la prossima campagna: obiettivo, Cleyra.

Il disastro di Cleyra[]

Come se non fosse bastata la facilità nella conquista di Burmesia e nel recupero della gemma lì custodita, la fortuna arrivò nuovamente in aiuto di Beatrix e del suo esercito quando l'incantesimo che proteggeva Cleyra fu spezzato e la tempesta di sabbia che avvolgeva l'albero si dissipò. Oltretutto, la regina Brahne era riuscita a ritrovare la principessa Garnet, e l'aveva privata dei potenti spiriti dell'invocazione che custodiva dentro di sé. Oramai nulla avrebbe potuto fermare l'avanzata dell'armata di Alexandria.
Beatrix inviò dunque le sue soldatesse attraverso il tronco di Cleyra per attirare i soldati fuori dalla città. La diversione funzionò alla perfezione: dal cielo apparve il Red Rose, l'idrovolante di Brahne, che sguinzagliò i maghi neri all'interno del grande albero e iniziarono a uccidere ogni persona sulla loro strada. Quando Beatrix arrivò, però, i maghi neri erano stati sconfitti e le sue soldatesse messe in fuga per opera di un potente draghiere, e i superstiti si erano rifugiatinella cattedrale della città, il gransantuario.

Beatrix non si fece troppi problemi: il suo obiettivo, la stella del deserto, stava proprio dentro quella struttura. Senza farsi ulteriori scrupoli, la shogun si infiltrò nella cattedrale e puntò la spada contro il gransacerdote, ritenendo lui e il suo popolo indegni di possedere il gioiello ancestrale. Con un colpo di spada, la donna staccò la preziosa gemma dall'arpa a cui era attaccata, e corse fuori inseguita da Gidan, Freija e Vivi.
Il ladro le chiese dove stesse scappando e, a sentire quelle parole, Beatrix si fermò e si preparò a combattere: a quanto pareva, la sconfitta subita a Burmesia non era bastata a quel giovane impertinente, e gliene serviva un'altra perché il messaggio gli entrasse in testa. Anche questa volta, Beatrix uscì vittoriosa dallo scontro, e anche questa volta lasciò in vita i suoi avversari per la pena che le facevano. Chiamò dunque a rapporto un mago nero e si fece teletrasportare con la magia a bordo del Red Rose, lasciando Cleyra al suo destino. Pochi istanti dopo, Brahne evocò il potente spirito Odino contro il grande albero, e un solo colpo della poderosa lancia del cavaliere lo distrusse completamente, lasciando solo un enorme cratere e nessun superstite.

Quando Beatrix tornò sull'idrovolante, una delle sue soldatesse si congratulò con lei per l'ottimo lavoro svolto, che sicuramente avrebbe messo Steiner in completo svantaggio contro di lei. La shogun ordinò alla ragazza di non indulgere in chiacchiere e avvisare la regina del suo ritorno. Per la prima volta, il suo onore di soldato e la sua lealtà alla regina sembravano vacillare: che bisogno aveva Brahne di distruggere Cleyra? Perché usava gli spiriti d'invocazione e fabbricava maghi neri? E perché lei aveva obbedito ciecamente ai suoi ordini e permesso un simile massacro? In qualche modo, la shogun invidiava Steiner: almeno lui era scomparso nel nulla, invece di diventare una pedina nelle mani di una sovrana crudele.
Beatrix si recò comunque al cospetto della regina per consegnarle il gioiello ancestrale, e per la prima volta si rattristò a non sentirsi nemmeno dire grazie quando lei le prese la gemma dalle mani. Sperando che la sua regina avesse ancora un briciolo di umanità, le chiese come stesse la principessa Garnet, ma Brahne si dimostrò un completo mostro quando disse che avrebbe fatto giustiziare la ragazza per averle rubato il suo gioiello ancestrale. Beatrix voleva ribattere, ma non ne aveva la forza, e si limitò ad accettare a malincuore l'ordine di cercare l'ultimo gioiello, l'artiglio di drago.

Niente più dubbi[]

Beatrix aspettò pazientemente il ritorno ad Alexandria, nella speranza di poter convincere Brahne a cambiare idea sulla principessa, ma una volta messo piede fuori dal Red Rose fu subito chiamata da Zon e Son, che la informarono che degli intrusi stavano cercando di portare via Garnet. La shogun raggiunse la camera della regina, dove trovò Gidan, Freija e Vivi, scampati alla distruzione di Cleyra, assieme a Steiner. Sfidando il collega per essersi alleato con quei vermi insolenti, Beatrix sfoderò la spada e li sconfisse senza sforzo apparente.
Mentre la shogun rinfoderava la spada, Gidan le chiese se avesse dimenticato il suo compito, e le mostrò in che stato si trovava veramente Garnet: esausta a causa del processo di estrazione degli spiriti d'invocazione, aveva perso i sensi e non si era ancora risvegliata. Beatrix si rese conto di quanto stupida fosse stata a non capire subito cosa stesse succedendo e decise di non seguire mai più gli ordini della regina Brahne.

Davanti agli occhi increduli di Zon e Son, Beatrix usò la sua magia bianca per risvegliare Garnet, proprio pochi istanti prima che Brahne entrasse nella stanza e ordinasse che la principessa fosse riportata nella prigione sotterranea. Questa volta, però, Beatrix ebbe il coraggio di contraddire la malvagia sovrana, rifiutandosi di venir meno al suo dovere di proteggere la famiglia reale. La regina, per tutta risposta, sguinzagliò i suoi cani guerrieri contro la shogun, ma Freija, che aveva ben più di una buona ragione per odiare la donna che aveva sterminato il suo popolo, mise da parte il suo rancore per combattere al suo fianco. Poco dopo, anche Steiner, meravigliato dalla lealtà di Beatrix alla principessa, decise di mettere da parte la sua gelosia e affiancarla in battaglia.

Gli spoiler finiscono qui.

Profilo[]

Aspetto fisico[]

Beatrix è una donna guerriera alta e affascinante, con fieri occhi viola e lunghi capelli marroni raccolti in ampie ciocche terminanti in grossi boccoli, che scosta frequentemente con la mano. L'occhio destro è coperto da una benda bluastra negli artwork di Yoshitaka Amano, mentre nel gioco effettivo appare come una benda metallica.
Beatrix risulta molto più veloce ed agile di un cavaliere corazzato come Steiner, in quanto predilige armature più comode e leggere. Il suo abbigliamento comprende un cappotto corazzato senza maniche, che si allunga fino alle caviglie nella parte dietro, e collant color ocra rossa. Indossa inoltre una grossa cintura traversa con fibbie dorate, a cui è attaccato il fodero della sua spada, e porta stivali e guanti metallici, con ulteriore armatura sul braccio destro, con cui usa l'arma. L'arma di Beatrix è la Save the Queen, una spada simbolo della sua lealtà al regno di Alexandria e alla sua regina.

Personalità[]

Ah, è quella Beatrix... la spietata guerriera che non si commuove neanche davanti ad un bimbo in lacrime!
—Freija

Beatrix è da subito presentata come una donna seria e stoica, al comando di un'armata di sole donne che rappresenta l'orgoglio di Alexandria, e il gioco mostra occasionalmente la particolare rivalità che c'è tra lei e Steiner, capitano dell'unico reggimento maschile del regno: la shogun eccelle in ogni cosa che faccia apparentemente senza sforzo, provocando le ire del collega e mandando a terra il morale delle sue truppe.
Beatrix è orgogliosa, nobile e fedele al regno. È anche molto fiduciosa nelle sue capacità, al punto da sembrare arrogante, ma la sua fama di guerriera implacabile è nota in tutto il continente della nebbia, e ciò la rende un flagello per i nemici e un baluardo per gli alleati. Altro tratto caratteristico della personalità di Beatrix è il fatto che si rivolga ad alleati e nemici con composta formalità, insultando velatamente i propri avversari senza mai perdere il controllo. Nonostante sia esteriormente fredda e spietata, Beatrix non è completamente senza cuore: sa anche essere molto dolce con una grande bontà d'animo, ma nasconde questo tratto di sé dietro il suo rigore marziale per non sembrare debole. Durante la storia è reso chiaro che Beatrix si sente in realtà molto sola nel suo ruolo, ed è anche questo che la fa avvicinare progressivamente a Steiner: il loro rapporto, inizialmente di rivalità, si trasformerà pian piano in una storia d'amore in puro stile cavalleresco.

Gameplay[]

Beatrix incarna alla perfezione la classe combattente del paladino, grazie alle sue statistiche e alle sue abilità speciali focalizzate sia sull'attacco fisico che su quello magico. Trattandosi di un personaggio ospite controllabile per una brevissima sezione di gioco, dispone di statistiche eccellenti e un gran numero di abilità di alto livello, sebbene non possegga sufficienti MP per poterle usare tante volte, e non possiede alcuna autoabilità. Contrariamente agli altri personaggi ospiti, le statistiche di Beatrix non saranno ereditate da un altro personaggio sopo che avrà lasciato la squadra.
La sola arma che può equipaggiare è la Save the Queen, una spada da cavaliere inaccessibile al giocatore, che la protegge dagli attacchi di elemento Fuoco e calcola il danno in base al suo livello, permettendole di sferrare i suoi attacchi con forza incredibile.

Trattandosi di un ibrido tra le classi di cavaliere e mago bianco, Beatrix possiede due categorie di abilità che rimandano a quelle di Steiner, Daga ed Eiko: la prima è Sanctum, che comprende quattro delle più forti tecniche Gladius accessibili a Steiner, la seconda è MBSanta, che comprende utili magie bianche, tra le quali anche Areiz e Sancta. Beatrix ha anche accesso all'uso di Megafolgore, che nel suo caso non è resa inutilizzabile a causa di un glitch, come accade invece per Steiner.

Statistiche[]

HP - 105
MP - 38
Velocità - 24
Forza - 21
POT Magico - 19
POT Spirito - 23
Sfere abilità - 10

Abilità[]

Sanctum
Tecnica MP
Megafolgore 24
Estasi siderale 26
Tabula rasa 32
Shock 46
MBSanta
Tecnica MP Tecnica MP
Energira 10 Novox 24
Reiz 12 Reflex 32
Areiz 14 Blind 48
Esna 16 Sancta 60

Equipaggiamento[]

Armi
Spade nobili Save the Queen
Protezioni
Elmi e cappelli Sombrero - Elmo di gomma - Elmo bronzeo - Elmo di Ayan - Barbuta - Elmo di mithril - Elmo dorato - Elmo di stoffa - Diamantelmo - Elmo di platino - Elmo Genji - Elmo di Kaiser - Grand'elmo
Guanti e bracciali Plumeria - Guanti di bronzo - Excursion - Guanti di mithril - Guanti Raijin - Diamanguanti - Guanti Aegis - Guanti Genji - Gauntlet - Guanti Protex - Fondina veneta
Corazze e vesti Blusa hawaiana - Bronzobarda - Barda magica - Metalbarda - Barda di mithril - Corsaletto - Barda dorata - Amiantobarda - Demon Armour - Diarmatura - Barda di platino - Body - Carabiniere - Dragon Armour - Armatura Genji - Baby doll - Maximilian - Gran corazza
Accessori Sandali - Granata - Ametista - Acquamarina - Diamante - Smeraldo - Pietra lunare - Rubino - Peridoto - Zaffiro - Opale - Topazio - Lapislazzuli - Materioscura - Galosce - Moon boot - Zoccoli - Anello Coral - Anello di nozze - Perle rosse - Profumo - Cavigliera - Marsupio - Scarpe rosse - Spilla di gnomo - Pantofole - Cintura nera - Anello Reflex - Side/reo - Sciarpa gialla - Foulard - Cerchietto - Pettinino - Incenso - Cinturone - Anello Madain - Trasmigranello - Spilla d'angelo - Fermaglio - Fiocco - Stivali - Sidereo - Anello Rosetta - Anello Protex

Boss[]

Articolo principale: Beatrix (boss)

Beatrix è combattuta come boss per tre volte durante la storia, la prima volta a Burmesia, la seconda a Cleyra e la terza nel castello di Alexandria. Tutte e tre le battaglie sono parzialmente automatiche, e sono programmate per concludersi sempre con un attacco di Beatrix che ridurrà gli HP di tutto il gruppo a 1. In questo caso, è quindi opportuno approfittarne per rubare gli oggetti che possiede piuttosto che cercare di sconfiggerla.

Musica[]

Il tema musicale di Beatrix è il celeberrimo "Rose of May", uno dei temi più noti e amati del nono capitolo: si tratta di un componimento per pianoforte, dolce e soave, che lascia trasparire l'animo nobile e giusto della shogun.
Altri due temi legati a Beatrix sono riarrangiamenti di questo brano: il primo è "The wavering blade", arrangiamento in chiave minore riprodotto durante i combattimenti contro di lei, il secondo è "Something to protect", arrangiamento più veloce e deciso suonato quando la shogun difende Alexandria assieme a Steiner.

Altre comparse[]

Pictlogica Final Fantasy[]

PFF Beatrix

Beatrix appare come personaggio giocabile in questo spin-off per smartphone.

Final Fantasy Airborne Brigade[]

Beatrix è un alleato e un personaggio leggendario invocabile in questo social game.

Abilità:
  • Megafolgore
  • Estasi siderale
Abilità Leggenda:
  • Megafolgore
  • Estasi siderale
  • Shock

Final Fantasy Record Keeper[]

Beatrix compare come boss nella missione ripresa dall'attacco a Burmesia di Final Fantasy IX.

Etimologia[]

"Beatrix" è un nome di origine latina, da cui deriva l'italiano Beatrice: il nome significa "portatrice di beatitudine", dove "beatitudine" è inteso nel suo significato latino, ovvero felicità o gioia.

Curiosità[]

  • L'arma di Beatrix, Save the Queen, può essere ottenuta forgiandola da Hades nel luogo dei ricordi. Non può essere equipaggiata da nessuno, ma può comunque essere lanciata da Amarant. Averla nell'inventario sblocca inoltre una sequenza extra nel finale del gioco.
  • In alcune scene del gioco, la spada di Beatrix è contemporaneamente nella sua mano e nel fodero.
  • In Final Fantasy X, una qualsiasi spada per Auron dotata di tre abilità "ATT Magico +...", prenderà il nome "Beatrix".
  • Beatrix è ispirata a due personaggi di precedenti titoli della serie di Final Fantasy, ovvero Cecil Harvey di Final Fantasy IV e Leo Cristophe di Final Fantasy VI. Con quest'ultimo in particolare la shogun condivide molte caratteristiche: entrambi sono generali dell'esercito nemico dei protagonisti del gioco, sono potenti ma allo stesso tempo benevoli, combattono dalla stessa parte di un malvagio vestito da giullare (due nel caso di Beatrix), ed entrambi sono in debito con uno dei protagonisti per il massacro del suo popolo ad opera del loro sovrano.
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